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san martin
Commedia brillante in due atti tratta DI ABBO RENATO
È la sera di S. Martino. Venezia è avvolta da un fitto “caigo” (nebbia). C’è bassa marea. Una “peata” (grossa barca da carico) stracolma di masserizie, si arena nella secca del canale. Cala la sera. L’”impissafarai” fa il suo giro.
I ragazzi sbattendo coperchi e pentole; cantando “San Martin xe ‘nda in sofita a trovar so novissa…” vengono a far gli auguri di buon onomastico a Martin venditore di caldarroste. La povera Zanze, serva fedele del conte Gradenigo, viene accusata in un furto ed arrestata. La commedia racconta in un susseguirsi di piccoli quadretti, la vita incalzante di una Venezia “minore” fatta di ciacole, amori, disillusioni e quant’altro può accadere nella festività di S. Martino.
Mettendoci una buon glossario a personaggi vivi, si crea un’atmosfera romantica e poetica col risultato di un piccolo capolavoro in una Venezia che sta scomparendo. Ogni riferimento a personaggi e luoghi è veramente occasionale. La storia del conte gradenigo con la soubrette Mistinguette e di tutti gli altri personaggi è solo frutto di fantasia.
PERSONAGGI E INTERPRETI
TITA GALVAN
calzolaio
Sebastiano Berto
CATE
sua moglie
Roberta Lazzari
PINA
sua figlia
Giulia Pasqualato
MARCO
rigattiere
Michelangelo Gianola
ANZOLA
proprietaria casa Galvan
Pasini Emilia
SEMENZA
venditore ambulante
Marco Fontanella
MENEGO
oste
Marco Crosara
GORINI
giornalista
Barbara Fenzo
UFFICIALE GIUDIZIARIO
Alessandro Daidone
CARABINIERE
Giacomo Andrea Doria
DONNE DEL CAMPIELLO
Marta Tesser, Magda Berto
SCENOGRAFIA
Bernardino Gianola
TECNICI
Sebastiano Berto, Marcello Gianola, Alessandro Daidone
COSTUMI
Marta Tesser
TRUCCHI
Michela Piutti, Antonella Occari
MUSICHE
a cura del M° Mario Tiffi
REGIA
Rolando Verignan
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